LE CELLE PELTIER.

Raffreddiamo il processore.

Articolo di Grando Ruggero - 30/08/2001.


INTRODUZIONE:

Nel 1834, il fisico francese Jean Charles Peltier, in seguito a esperimenti con l'elettricità, scopri un fenomeno abbastanza curioso. La cella di Peltier rappresenta l'applicazione del fenomeno e permette la trasmissione di calore tra due superfici in presenza di tensione continua.

DESCRIZIONE DI UNA CELLA DI PELTIER:

Una cella Peltier è formata da due materiali semiconduttori, chiamati tipo N e tipo P, collegati tra loro da una lamella di rame. Se applichiamo al tipo N una tensione positiva e al tipo P una tensione negativa, vedremo che la lamella superiore si raffredderà, mentre quella inferiore si riscalderà. Se invertiamo e al tipo N forniamo una tensione negativa e al tipo P una tensione negativa il processo si inverte e la lamella superiore si scalderà e la lamella inferiore si raffredderà. Una cella Peltier è composta come in figura 1, in commercio esistono celle Peltier isolate e celle Peltier non isolate, meglio le prime rivestite sotto e sopra da materiale ceramico e con rendimenti maggiori delle seconde.

   

Figura 1. Cella di Peltier.

Purtroppo le celle Peltier assorbono un gran quantitativo di corrente, una cella di dimensioni 30X30X4 mm da 25 W, 8.5V assorbe 4,5A. Per cui dobbiamo prestare alla possibilità di erogazione del nostro alimentatore.

Prima di accedere ai seguenti argomenti, vi consiglio di leggere un breve glossario di alcuni concetti di termodinamica.

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